mercoledì 14 maggio 2008

RADIO VATICANA, CARBONE: IL REATO E' CONFIGURABILE

Deciso nuovo processo, presidente della Corte commenta pronuncia

Radio Vaticana sarà processata di nuovo, perché il reato contestato ai vertici, 'il getto pericoloso di cose' "è configurabile", ovvero si può applicare al caso di diffusione di onde elettromagnetiche. Ora quindi partirà un nuovo processo che dovrà stabilire se Radio Vaticana ha superato i limiti di legge delle emissioni elettromagnetiche e se queste siano state in concreto dannose o pericolose per chi abita nei dintorni delle antenne. E' questo il senso del commento del primo presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone che spiega in una nota la decisione della corte di Cassazione. Ieri infatti la suprema Corte ha stabilito che i vertici di Radio Vaticana dovranno essere sottoposti a nuovo processo, annullando le assoluzioni di padre Pasquale Borgomeo, direttore dell'emittente Radio Vaticana, e nei confronti di Roberto Tucci, il presidente del Comitato di gestione. Secondo infatti la suprema corte il reato contestato, il 674 del codice penale 'getto pericoloso di cose' "è configurabile", se sussistono i due presupposti del superamento del limite di legge alle emissioni elettromagnetiche e se le emissioni hanno offeso o sono idonee a recare offesa o molestia alle persone (l'articolo in questione infatti punisce con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a lire quattrocentomila "Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo"). I due vertici di Radio Vaticana erano stati condannati in primo grado a 10 giorni di arresto perché le emissioni delle onde elettromagnetiche degli impianti trasmittenti erano state equiparate a quelle del "getto pericoloso di cose". Poi la corte di appello di Roma a giugno del 2007 aveva assolto, non ritenendo al contrario applicabile il reato previsto dall'articolo 674 del codice penale nel caso di diffusione di onde elettromagnetiche. Ieri, la nuova pronuncia della Cassazione che ha disposto un nuovo processo. "Ieri la terza sezione penale della corte di Cassazione - si legge come premessa in un comunicato a firma di Vincenzo Carbone che spiega la pronuncia della suprema corte - ha deciso il ricorso proposto dal Procuratore generale presso la Corte di appello di Roma e da diverse parti civili avverso la sentenza della Corte di appello di Roma che, il 4 giugno 2007, aveva assolto i responsabili della Radio Vaticana dal reato previsto dall'articolo 674 c.p., perché aveva ritenuto non configurabile detto reato nel caso di diffusione ( tramite gli impianti siti in Santa Maria di Galeria) di radiazioni elettromagnetiche atte ad offendere o molestare persone residenti nelle aree circostanti". "Il ricorso - spiega quindi Carbone - è stato accolto perché la Cassazione ha ritenuto che il reato contestato è configurabile quando coesistono i seguenti due presupposti: 1) sono stati superati i limiti posti dalla normativa vigente alle emissioni elettromagnetiche, 2) le emissioni verificatesi hanno determinato o sono giudicate comunque idonee ad arrecare in concreto offesa o molestia alle persone." E conclude: "Sulla base dei principi affermati dalla Cassazione, la Corte di appello dovrà accertare se sussistano o meno i due presupposti del reato, per le condotte messe in atto a partire dal luglio 1999". Il primo presupposto accolto dalla Cassazione e' che "sono stati superati i limiti posti dalla normativa vigente alle emissioni elettromagnetiche". Nel secondo presupposto si legge invece che "le emissioni verificatisi hanno determinato o sono giudicate comunque idonee ad arrecare in concreto offesa o molestie alle persone". (AGI)